La ceramica è la materia più antica a cui l'uomo abbia dato forma. Ha in sé qualcosa di magico e persino di religioso. Dalla terra non a caso traggono la vita Adamo ed Eva secondo l'Antico Testamento. Le ceramica implica il lavoro manuale per modellarla; è fragile e necessita di estrema cura perché possa compiersi. Ogni manufatto è il risultato di inventiva, abilità e talento e la ceramica di Albisola è da sempre garanzia di qualità e di sorprendente originalità.
Per gli antichi Greci arte e tecnica erano la stessa cosa. Arte significava sostanzialmente saper fare bene qualcosa. Per questo nell'arte della ceramica da sempre la figura dell'artista e dell'artigiano sono complementari.
LA COLLABOaRAZIONE FRA LAVORATTI E TULLIO DI ALBISOLA INTENDE RECUPERARE UNA IMPORTANTE TRADIZIONE TIPICA DEL NOSTRO TERRITORIO, VALORIZZARE IL LAVORO ARTIGIANALE E RENDERE AL TEMPO STESSO UNICA L'OFFERTA DEI NOSTRI PRODOTTI.
L’avventura artistica di Albisola ha radici lontane: è la materia prima a fare da guida. L’argilla del torrente che attraversa il piccolo borgo marino diede inizio alla produzione di stoviglie per le tante fornaci presenti sul territorio. Una volta uscite dal forno, venivano lasciate ad asciugare sulle spiagge per essere poi caricate su barche e velieri che le portavano al di là del golfo sul quale Albisola si affaccia.
La ceramica raffinata di Savona con il suo tipico bianco – blu, la terraglia nera dell’ottocento caratteristica di questa zona e le fornaci albisolesi, fanno di questi luoghi da oltre cinquecento anni, un imprescindibile punto di riferimento mondiale per l’arte della ceramica.
Nel 1903 ad Albisola, Giuseppe Mazzotti segna la svolta con la fondazione della manifattura omonima. È l’inizio di una storia entusiasmante: dal Decò al Futurismo. Proprio della ceramica futurista la ditta Mazzotti con il genio di Tullio Mazzotti ribattezzato da F.T. Marinetti Tullio d’Albisola, diventa il centro indiscusso.
Il poeta Farfa, Marinetti, Fillia, Tullio d’Albisola con Diulgheroff e Munari inventano forme nuove, provocazioni intellettuali, scrivono parole libere su libri di latta in uno slancio vitale che non ha precedenti. E non finisce qui. Negli anni cinquanta, Albisola ospita ‘Internazionale della ceramica e intraprende una nuova collaborazione con artisti di fama mondiale, da Asger Jorn a Lucio Fontana, da Aligi Sassu a Wilfredo Lam che a lungo lavoreranno ad Albisola lasciando tracce ben visibili e trasformando di fatto la cittadina in un incredibile museo a cielo aperto.